• Pubblicata il
  • Autore: Barchetto
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Una notte d'estate con un mio amico - Crotone Trasgressiva

Ciao a tutti, volevo raccontarvi questa storia che mi è successa un paio di anni fa. Abito in aperta campagna e in una sera d'estate decisi di incontrarmi con un mio amico che abita poco distante da me per passare un pò di tempo. Tra qualche chiacchera e qualche sigaretta decidemmo di andare a fare una passeggiata. Arrivammo in un luogo praticamente deserto, lontano dalle abitazioni, solo un enorme distesa di prati, e un cielo ricoperto di stelle.

Ci sdraiammo tra l'erba e continuando a chiaccherare del più e del meno lui, con il suo ginocchio sfiorò la mia gamba. Non so perchè ma quel gesto provocò in me un sacco di pensieri strani... strani e maledettamente eccitanti. Confesso che ho sempre trovato questo mio amico un bel ragazzo: alto, moro, occhi azzurri e fisico asciutto... ma adesso mi sentivo attratto da lui, attratto fisicamente.

Forse sarà stata l'aria tiepida di una sera d'estate, forse le stelle, fatto sta che io ricambiai il suo gesto (forse involontario.. forse no.) con una carezza sulla sua schiena. A quel punto lui, avvicinandosi a me appoggiò delicatamente le sue labbra sul mio collo, sentivo il suo respiro caldo e la sua maano che mi accarezzava la fronte... mi sentivo corteggiato, e anche un pò imbarazzato. Mi accorsi quasi subito che mi stavo veramente eccitando, il mio cazzo iniziava a premere contro la cerniera dei jeans, lui si accorse di ciò e con la mano entrò subito nelle mie mutande iniziando a farmi un bel lavoretto. Ovviamente ricambiai il piacere iniziando a masturbarlo.

Ad un certo punto lui si alzò in piedi e mi ritrovai il suo uccello duro come marmo davanti il naso. Che sensazione strana, non mi ero mai sentito attratto da un pene in vita mia, ma il pene del mio amico lo volevo.. lo volevo a tutti i costi!
Decisi di prenderglielo in bocca, la sensazione del suo cazzo nella mia bocca, il calore che emanava mi arrapò tantissimo.. l'odore della sua pelle, del suo membro, la cappella umida che scivolava sulla mia lingua mi eccitarono talmente tanto che quasi stavo per venire.

Poi lui si mise sopra di me spingendomi a terra nella posizione del 69, cominciò a spompinarmi... ohmiodio avevo le convulsioni dall'estasi. Io iniziai a leccargli il culo,prima le chiappe poi tutto il buco sprofondando con la faccia in quel culo fantastico. Gli misi dentro un dito, poi un altro e lui gemeva e urlava come una gatta in calore... e per me fu veramente difficile controllare l'orgasmo. Avrei voluto sborrare ma volevo godermi il momento.

Ad un certo punto mi girò supino prendendomi le gambe e alzandole mi disse di tenermi le caviglie. Da questa posizione cominciò a leccarmi violentemente il culo e io dal piacere non capii più niente.. quasi come in trance. Lui mi sputava in mezzo alle chiappe spingendomi la saliva con un dito su per il buco del culo. Poi si avvicinò di più a me, prese il suo uccello e iniziò a puntarlo nel mio culo.

Quando lui tentò di entrare avvertii un fortissimo dolore tanto da farmi passare l'erezione.. faceva male ma il momento era troppo bello, così con un gran respiro gli rifeci di nuovo strada e lui entrò con il suo cazzone dentro di me.

Man mano che mi scopava il mio culo si faceva sempre più largo e quel cazzo scivolava dentro provocandomi delle fortissime scosse di piacere. Lui gemeva, urlavae i suoi colpi diventavano sempre più forti. Io lo riempii di graffi su tutta la schiena.. mai fatta una scopata del genere!!

Dopo un quarto d'ora di inculata con le ultime energie raggiunsi l'orgasmo con un esplosione di sperma incredibile, e ad ogni mio schizzo lui scivolava dentro sempre di più. Quando ebbi finito presi il suo cazzo e lo feci sbrodolare nella mia bocca, mi ricordo ancora il suo grido quasi lamentoso... la sua sborra calda mi avvolse la gola e io la buttai giù.

Passammo quella notte in quel prato continuando a parlare e a baciarci appassionatamente... fu il mio amante per l'intera estate ma quando arrivò l'autunno purtroppo finì la pacchia. Adesso lui abita a Milano e non l'ho più rivisto.

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