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  • Autore: Biancaneve
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Ilio 2 - Crotone Trasgressiva

Sto per trascorrere una notte con la figlia di mia cognata e nello stesso letto. Ilio è girata su di un fianco. Mi da la schiena. Io sono dietro di lei con il bacino lontano dal suo. Ho il fallo che sembra voglia scoppiare tanto è duro. Mi guardo bene dal farle sentire la mia eccitazione.
“Posso farti una domanda indiscreta? Riguarda il tuo corpo.”
“Te lo concedo. Immagino già la domanda ed a quale parte del mio corpo si riferirà.”
“Hai un paio di tette che sono favolose. Hai fatto qualche intervento per renderle così perfette. Sembrano scolpite nella roccia.”
“Ho intuito giusto. Durante la giornata i tuoi occhi non hanno mai smesso di guardarmi il seno. Tanto ti piace? Eppure tra le mie amiche vi sono tette più grosse delle mie. Janine ha delle mammelle con cui potrebbe allattare un plotone di bambini. No. Non ho fatto nessun intervento. Le mie tette non sono state modellate da nessun chirurgo plastico. È tutta roba mia. Vuoi toccarle?”
“Mi piacerebbe.”
“Dai avvicinati. Abbracciami così potrai toccarmi le mammelle e constaterai che sono tutte di sana e pura carne. Non ho bisogno di altro materiale per tenerle su.”
“Potresti toglierti la camicia?”
Senza dire niente con rapidi movimenti si denuda. Mi avvicino e l’abbraccio. Un mio braccio passa sotto il suo corpo e va ad incrociarsi, sul davanti, con l’altro mio braccio. La mano sinistra è sulla mammella destra e la mano destra è sulla mammella sinistra. Il contatto con la sua pelle e la spinta dei suoi duri capezzoli contro il centro del palmo delle mie mani contribuiscono ad aumentare la mia eccitazione. Ho le mani che stanno coprendo due favolose mammelle.
“Ilio sono stupende. Sicuro che è tutta roba tua?”
“Le stai toccando. Non ti accorgi che non ci sono corpi estranei a tenerle su. Dai, stringimi di più. Fammi sentire il tuo corpo contro il mio.”
Non è solo il mio corpo a schiacciarsi contro la sua vellutata schiena ma anche qualcos’altro. La manovra di accostamento ha portato il mio pube in contatto con il suo bacino. Il mio cazzo, indurito dall’eccitazione, spinge, imperterrito, contro il suo culo. Ilio, sentendo la pressione, ha un sobbalzo.
“Oh! Dio. Cosa hai fra le gambe. È talmente duro che sembra di avere un palo che spinge contro il mio culo.” Una sua mano scivola dietro di lei e le sue dita artigliano il mio cazzo.
“Dio! Com’è grosso. È questo lo strumento con cui hai posseduto le donne di casa mia? È questo l’alieno di cui ti sei servito per inseminarle? Me lo fai vedere?”
“Se ti fa piacere guardalo. posso andare fuori di controllo. Ti ricordo che hai promesso di tenermi a bada.”
“E cosi sarà.”
Si libera dal mio abbraccio. Si sporge con il busto fuori dal letto ed accende la luce. Infine si gira verso di me. I suoi occhi sono puntati verso il mio inguine. Io sono disteso sulla schiena. Il mio cazzo svetta verso il soffitto come fosse un missile pronto per essere lanciato. Sono 20 cm di soda carne con un diametro di 4 cm. Il cilindro di carne ha il suo apice in un grosso e lucido glande per trequarti coperto dalla guaina di pelle. La figlia di mia cognata ne resta incantata.
“Serghei, ma è magnifico. Hai uno scettro che sembra l’albero maestro di una nave. Non ho mai visto un cazzo di tali dimensioni. Deve essere sconvolgente farsi penetrare da questa bestia.”
“Vuoi provarlo?”
“Non provocarmi. Questa sera mi accontenterò di assaggiarlo. Farò conto che sia un gelato.”
Mi fa allargare le gambe e si posiziona carponi fra le mie cosce. China la testa e accosta la sua bocca al glande. Sento lo schiocco di un bacio e una fitta di piacere invade il mio pene. Al bacio fa seguito una leccatina veloce.
“Hai un buon sapore ed un buon profumo. Credo che il gusto di questo ghiacciolo soddisferà il mio palato.”
Una sua mano va a posarsi sui miei testicoli. Li circonda e li stringe. La sua bocca incomincia a scorrere lungo la lunghezza dell’asta di carne. Arriva ai testicoli. Li accoglie nella cavità orale e li succhia. Un ululato mi sale in gola e prorompe nel silenzio della stanza. Lei mette in azione la sua lingua. La sento guizzare sulla superficie del mio cazzo ad una velocità impressionante. Sembra la lingua di un serpente che saggia l’aria in cerca di prede. Risale leccando il corpo del cazzo. Giunge in cima. Apre la bocca ed il glande sparisce al suo interno. Lo avviluppa con la lingua e lo lecca. Esprimo il mio piacere lanciando lunghi ululati. Ilio alza gli occhi e li punta nei miei. Sorridono. Le sue labbra, con una lentezza esasperante, scorrono lungo la lunghezza del pene. L’azione di scorrimento ha termine solo quando l’intera lunghezza dei mio pene è completamente dentro la sua bocca. Sento la sua ugola contro il mio glande. Come faccia a contenere in bocca i 20 cm del mio cazzo è un mistero. La sua lingua saetta sulla superficie del cazzo. Poi ricomincia a risalire facendo assumere alle labbra un movimento ondulatorio mentre la lingua continua ad avviluppare l’asta e la punta a vibrare veloce sulla circonferenza del corpo alieno. Incomincio a sussultare. È il segnale che sto per godere. Mia nipote intuisce e con la mano mi strizza i testicoli impedendomi di eiaculare. Quel modo di darmi piacere mi fa impazzire. Nessuna donna mi ha mai fatto un pompino come quello che mi sta facendo la figlia di mia cognata. Nemmeno sua nonna è stata cosi brava.
“Ilio. Amore, ti prego. Non resisto. Sento il cazzo scoppiare.”
Stacca la mano dai miei testicoli e aumenta la velocità di pompaggio con la sua bocca. Pochi attimi di quest’ultimo trattamento e dalla fessura posta in cima al glande vengono sparate copiose bordate di denso e cremoso sperma direttamente nella gola di mia nipote che si adopera per ingoiarla senza averne alcun fastidio. La lingua di Ilio, anche quando l’eiaculazione ha termine, continua a leccare il glande. Lo sta pulendo ed al tempo stesso si assicura che non ci siano residui di sperma che possano andare perduti. Quando l’operazione di pulizia ha termine, mia nipote si distende al mio fianco e mi chiede di abbracciarla così come prima di cominciare.
“Mi hai chiamato amore. Allora mi ami?”
“Sì! Ti amo.”
“Ti è piaciuto il trattamento che ti ho fatto?”
“È stato fantastico. Un pompino meraviglioso come quello fatto da te non l’ho mai ricevuto. Hai superato tua nonna che fino ad un’ora fa consideravo la maestra nell’arte del pompino. Per giungere ad una tale perfezione devi avere avuto molti rapporti orali.”
“Il mio primo pompino l’ho fatto ad un mio cugino. Il secondo al padre di questo mio cugino. Poi a colleghi di scuola. L’ultimo l’ho fatto il giorno prima della tua comparsa in casa nostra. Il fortunato è stato il preside della scuola. Da allora e fino ad oggi non ho più ciucciato un cazzo. Quando ho visto il tuo ho perso i lumi della ragione e mi sono avventata. La maestra che mi ha aiutato ad affinare l’arte del pompino è stata la nonna. Mi ha fatto leccare e succhiare tanti di quei cazzi di lattice che non ti dico.”
“E il tuo nido di passera ha dato ricovero a diversi passerotti?”
“Oh! No. Quello è inviolato. Non ho concesso a nessuno di depositare il suo uccello nel mio nido.?”
“Mi stai dicendo che sei vergine?”
“Sì. E non mi vergogno di dirlo. Quando ti vidi giurai a me stessa che la mia verginità l’avrei data unicamente a te. Ho mantenuto la promessa. Voglio che sia tu a deflorarmi.”
“Nessuno dei ragazzi con cui sei uscita ha tentato di violare la tua verginità?”
“In molti ci hanno provato, nessuno c’è mai riuscito. Con voi uomini basta che una donna vi faccia una sega e/o un pompino per mandarvi ko. E prima che me lo domandi ti dico che sono vergine anche dietro. Non ho mai avuto rapporti anali. Ti basta o vuoi sapere altro?”
“Scusami se le mie domande ti hanno offesa. Forse sto diventando geloso. Il solo pensiero che un altro uomo ti abbia posseduta mi fa stare male.”
“Lo ripeto nessuno mi ha avuta. Il primo a violare la mia verginità sarai tu. Davanti e se vuoi anche dietro.”
“Perché non adesso?”
“Perché ho un mio preciso piano. Quando mi concederò a te deve essere un giorno memorabile per altri ed indimenticabile per noi due. Basta parlare. Devi dormire. Domani Janine ti aspetta. Se verrai meno al tuo impegno mi ucciderà. Darà a me la colpa del mancato o ridotto soddisfacimento della sua libidine. Io non voglio perdere un’amica perché tu non la cavalcherai con il dovuto ardore che si merita. Un ultima cosa. Domani sera mi racconterai della tua prima tazza di caffè da mia nonna.”
Cinque minuti e sento i muscoli del suo corpo allentarsi ed il respiro farsi regolare. Si è addormentata. In quanto a me ci vuole ancora un’altra ora per addormentarmi. La pressione del fresco e sodo corpo nudo di mia nipote che preme contro il mio non facilita il mio ingresso nel mondo dei sogni. Forse è la stanchezza ma riesco ad addormentarmi. Il mattino un brusco scossone mi sveglia. È Ilio.
“Sveglia dormiglione. È tardi.”
Veloce mi alzo; faccio una doccia; mi vesto e vado in cucina. Lì, mia nipote, mi aspetta con una tazza di caffè. Vedo che indossa una lunga camicia da notte. Non ricordo di essermi addormentato con lei vestita. Sento ancora il calore del suo corpo che riscalda il mio. Prendo la tazza di caffè dalle sue mani e guardandola negli occhi la sorseggio. Prima che esco di casa si premunisce di una ulteriore raccomandazione.
“Mi raccomando. Janine è una cavalla di razza. Va montata con dovuta accortezza. Prima la devi domare. Vedrai che dopo diventerà docile e si lascerà cavalcare con tranquillità.”
Avvicino le mie labbra alle sue. Le do un bacio.
“Sicura di non essere gelosa?”
“Certo che lo sono.”
“Preferisci che non vada all’incontro?”
“No. Ci devi andare. Se non ci vai quella è capace di portarmi rancore per tutta la vita. Ed io non voglio.”
“Le vuoi bene? Sei innamorata di lei?”
“Sì. Un pochino.”
“Ti giuro che quando la vedrai di ritorno non la riconoscerai. Ti manderò indietro una giumenta sfiancata dalle galoppate a cui la sottoporrò.”
Mi trovo in ufficio. I miei pensieri sono tutti presi dagli ultimi avvenimenti. In particolare a quanto è accaduto fra mia nipote e me la notte scorsa. Questa ragazza mi ha stregato. Mi aspettano tempi pieni di incognite e momenti bellissimi da trascorrere in sua compagnia.

continua

P.S. Questo è un racconto di fantasia. Ogni riferimento a persone viventi è puramente casuale.

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05/03/2012 10:23

max lm

bravo, molto bravo complimenti spero x te sia tutto vero a me mi hai convinto. grazie e continua ( non ci vorrai lasciare così)

03/05/2012 17:31

Expert

Ovviamente te le porterai aletto ambedue e assieme, sarà certamente una bella esperienza ma mai come quella che ti ho suggerito nel commento del primo tuo capitolo. Sappi che parlo per esperienza, io, quando avevo 17 anni mi sono scopato una mia cuginetta di soli nove anni e poi la mia sorellina dopo averci scoprti, volle assaggiarmi, Quelle due ninfette ora hanno 23 e 24 anni e, ogni tanto vengono a trovarmi. Mia sorella che ora è sposata, attende un bambino da me...cose incredibili ma stupendamente piacevoli. <prova dunque anche tu con le tue figliolette. AUGURI

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