• Pubblicata il
  • Autore: Villa Madama
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Giulia, l’amica londinese - Crotone Trasgressiva

Mi frequentavo con Chiara una ragazza che conoscevo da anni ma che solamente nell’ultimo periodo ci eravamo avvicinati per via di interessi comuni . Non eravamo ancora andati a letto assieme e sinceramente non ci avrei neanche scommesso che sarebbe successo.
Poco dopo lei si trasferì a Londra per qualche mese con un’amica. Appena potuto Chiara mi invitò a trascorrere del tempo nel suo appartamento. Arrivai a marzo nella fredda città e dopo mille giri riuscii finalmente a raggiungere Chiara che mi accolse con grande affetto e entusiasmo. Facemmo subito un giro veloce per la città, cenammo fuori, parlammo molto e stanchi a fine serata andammo ,finalmente, a casa. Una classica casa inglese e un sacco di scalini da fare per arrivare al piano del loro appartamento. Non riuscimmo neanche ad entrare che nello stesso istante usciva dalla porta Giulia l’amica di cui mi aveva parlato Chiara di cui ,a dire il vero, mi ero anche dimenticato : una ventenne alta un metro e settanta circa, capelli castani che si appoggiavano appena alle spalle, non eccessivamente magra con delle lunghe gambe e un sorriso solare e una risata particolare molto acuta, quasi fastidiosa. Usciva per andare a lavorare come cameriera in pub, ci presentammo al volo perche era di fretta. Molto stanco Chiara mi fece vedere il mio letto che era al piano terra mentre le altre camere e il bagno sopra, al primo piano. Cenammo e prima di andare a dormire Chiara si fece un lungo bagno così,finalmente solo, potei sbirciare nella camera di Giulia la bella coinquilina. Entrando vidi,con forte delusione, le foto di lei con il suo ragazzo, senza scoraggiarmi trovai il cassetto dell’intimo e sbirciai tra le mutandine : c’era un po’ di tutto, ma prevaleva l’intimo con il pizzo, abbastanza ricercato ed elegante, insolito per un ventenne. Deciso a tornare nella mia stanza fui fortunato perche ai piedi del letto, nascosti dalle coperte, c’erano delle mutandine, le raccolsi, erano usate, appena cambiate prima uscire, le annusai e sprigionarono un odore forte di vagina e non solo, come se avesse provato del piacere testimoniato dai liquidi depositati sulle mutandine e che ora stavo attentamente odorando.
La mattina dopo Chiara mi salutò presto perche sarebbe stata al lavoro quasi tutto il giorno, avevo la giornata libera! Mi alzai a metà mattinata, feci colazione e inaspettatamente entrò in cucina Giulia che rientrava in casa con delle borse della spesa. La giovane aveva dei jeans a vita bassa e ,chinandosi per posare le cose nel frigo, fui inebriato da metà del suo culo che usciva dai pantaloni lasciando intravedere delle mutandine di pizzo che già conoscevo. Parlammo un poco del più e del meno, lei sembrava molto indaffarata e io decisi di prepararmi nella mia camera per uscire.
Mentre pensavo dove sarei potuto andare, dalla porta delle mia stanza comparve Giulia in tuta : dei pantaloni da danza grigi e un corta felpa rosa. “ che ne dici di fare un po di ginnastica ? conosci qualche esercizio particolare per rassodare i glutei ?” mi chiese. “ Intanto mostrarmi se sono da rassodare i glutei “ risposi. Divertita e sorridente sempre sulla porta della stanza Giulia si girò, calò i pantaloni della tuta e le mutandine fino a sotto il sedere lasciando scoperto le bellissime natiche assolutamente sode. Mi avvicinai e le tirai due sculacciate, una per natica. Mi inginocchiai e piegai il grande corpo della giovane così che il bel culo sporse e cominciai a leccare i suoi preziosi orifizi. La vagina era gia molto bagnata e riconobbi i profumi delle mutandine che assaporai la sera prima, l’ano sembrava aprirsi e chiudersi continuamente : non seppi resistere e ci infilai la lingua dentro, Giulia urlò sorpresa con un acuto da porcella. Si girò, scese mi abbassò i pantaloni e mise in bocca un grande cazzo eccitato che non vedevo l’ora di farlo uscire e penetrare la giovane porcella.
“ Succhia vacca, come sei porca!” ogni volta che le dicevo qualcosa sembrava apprezzare e succhiava sempre con maggior convinzione.
La alzai, la girai e la spinsi addosso al muro, in piedi e ancora con la tua addosso, solo con il bel culetto scoperto, penetrai la vagina calda e bagnata. Era pronta da un bel pezzo la porcellina e non aspettava altro che venir fottuta da un bel cazzo grosso. Le alzai le gambe sinistra così da aprire ancora la bella fichetta sempre più bagnata. Ad un certo punto, non me lo aspettavo, si tolse e sfilò i pantaloni della tuta rimanendo con dei calzini bianchi bassi e la felpa rosa addosso, cominciò lentamente a salire le scale per il primo piano a gattoni, pian piano agitando e scuotendo il culetto a destra e sinistra, si vedeva la vagina aperta e bagnata. Continuava a muovere quel culo come se stesse dicendo “inculami è arrivato il mio turno”. Doveva ancora arrivare al piano, che sulle scale senza lubrificazione, mi misi sopra di lei e le aprì l’ano infilandoci dentro il cazzo dritto. “Ah mi fai male! Fai piano” , sopra di lei prendendole i capelli la inculai con foga. Il suo corpo si agitava e si muoveva. Abbassai il ritmo e alzandomi tolsi il cazzo dall’ano di Giulia, appena tolto il buchetto si richiuse subito : non era abituata a prenderlo nel culo la troietta, ma questa volta se la ricorderà sicuramente. Entrai ed uscii lentamente più volte ascoltando i gemiti puntuali alzarsi ad ogni penetrazione anale. Di sua volontà si girò e lo prese in bocca con tutti i residui anali che giacevano sul mio cazzo. Era indubbiamente senza freni e pronta a tutto. Subito dopo mi portò nella sua stanza si mise di sua volontà a pecorina sul grande letto morbido dicendomi :“ Fammi venire e inondami del tuo sperma, porco”. Non feci attendere la porcella e fottendola con movimento veloci, venne più volte gridando con la sua voce stridula che testimoniava quanto troia e ruttainculo fosse quella ventenne italiana. La girai e riempii di sperma tutto il suo bel visetto giovane. Una volta conclusa l’eiaculazione riprese fiato con il volto totalmente coperto e colante del mio seme.
Si alzò, andò in bagno e mi lasciò riprendere con la fotocamera lei che si lavava e si vestiva prima di uscire. Un omaggio, un saluto dal Giulia, l’amica londinese.

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